L'amante fedele

Massimo Bontempelli

Si tratta di una raccolta di racconti scritti tra il 1940 e il 1946 in cui i temi dominanti, pur essendo diversi, non mancano di un substrato comune rappresentato dallo stile di scrittura e dall’architettura della storia, sempre caratterizzata da una sorta di scoperta da parte del protagonista. Sia essa una nuova consapevolezza o una improvvisa conferma della vita o di sé stesso. In particolare possiamo ritrovare tre temi principali. Alcuni racconti appartengono al filone del realismo, un universo sfuggente che talvolta, in maniera imprevista e repentina, fa capolino nel mondo della normalità quotidiana. A questi appartengono tra gli altri Nitta, I pellegrini, Luci, Convegno. Vi appartiene anche il racconto lungo L’acqua, che racconta la fiabesca vicenda di Madina la quale, lasciata la capanna al margine del bosco, conoscerà i fatui lussi della città per poi approdare in una idilliaca comunità che vive a contatto con la natura e, alla fine, troverà la pace solo consegnandosi amorevolmente al ruscello, sulle cui rive era morta la madre dandola alla luce, diventando acqua anch’essa. Vi è poi una serie di racconti caratterizzati da una sorta di impegno sociale, o forse sarebbe meglio dire umano, in cui l’autore ricerca la possibilità di una più civile convivenza fra gli uomini. È il caso di Imperatrice, storia della pietà senza retorica di una madre, di Pietro e Domenico, dove si narra il rapporto contraddittorio ma, da ultimo positivo, tra un servo e un padrone; di Gallo, curioso racconto capace di toccare corde profonde di simpatia. O anche di Il ladro Luca, storia dell’inseguimento tra il malvivente e un poliziotto, cui il primo finirà per salvare la vita, spinto da un moto imprevisto dell’animo che rinsalda d’un tratto il legame della solidarietà umana. E della speranza. Infine troviamo racconti ispirati a una tendenza che rivela la vena più cinica e grottesca dell’autore. Tra questi vi è L’ottuagenaria, in cui l’anziana capostipite di una famiglia, sul letto di morte, decide di confessare la propria verità davanti a figli e nipoti, sfatando una vita di ipocrisie e convenzioni sociali e, con questo, lasciando aperta la porta alla tragedia. Sempre in questo filone rientra L’amante fedele, racconto corrosivo in cui l’amore eterno e delicato giurato e spergiurato per una donna viene in breve tempo sostituito dalla passione sfrenata per un’altra, sotto gli occhi ironici dell’amico e confidente.