A caso

Tommaso Landolfi

La narrazione di un sentimento si esprime nell’opera di Landolfi attraverso la colloquialità diretta, il dialogo ermetico, la figurazione istantanea delle parole, fuor di tempo, spazio e categoria.  Il fantastico si dispiega qui in tutte le sue manifestazioni, talora colorandosi di fantascienza. Ogni racconto è racconto di un esistere irrazionale, caotico. La realtà che viene presenta è trainata dal caso. Comprenderla sembra essere una scommessa perduta in partenza dall’uomo, beffato dal susseguirsi di situazioni assurde che ne mettono a nudo l’esistenza. L’unica certezza conosciuta è quella della morte, la sicurezza dell’inevitabile. La morte è una presenza costante che accompagna i passi, le intenzioni, gli incontri, i modi di essere e quelli di diventare. Il libro risulta così la testimonianza prima di tutto di un’interiorità che fa i conti con la fortuna e mette in mostra la propria complessità. Il libro si snoda con storie inusuali, situazioni talvolta farsesche in cui le voci si toccano e si articolano con paradossale verismo.