Aldo Palazzeschi (pseudonimo di Aldo Giurlani) nasce a Firenze nel 1885 da una ricca famiglia di commercianti. Dopo aver conseguito il diploma di ragioniere nel 1902, decide di intraprendere la carriera teatrale iscrivendosi alla scuola di recitazione di L. Rasi. Qui conosce Marino Moretti, col quale resterà legato da profonda amicizia e, una volta trasferitosi a Venezia, lavora per qualche tempo nella compagnia di Lyda Borelli e segue i corsi della facoltà di Economia e commercio a Ca’ Foscari, senza però conseguire la laurea.

Le prime opere pubblicate sono le raccolte di versi I cavalli bianchi (1905), Lanterna (1907), Poemi (1909) e il romanzo epistolare Riflessi (1908, poi ristampato nel 1943 col titolo Allegoria di ricordi in Romanzi straordinari), tutte stampate in proprio. L’incontro con Marinetti e il conseguente avvicinamento al futurismo gli consentono di ripubblicare la sua prima silloge poetica con le Edizioni futuriste di «Poesia» intitolata L’incendiario, col sottotitolo Col rapporto sulla vittoria futurista di Trieste (1910) e, di lì a poco, il romanzo Il codice di Perelà (1911, quarta edizione del 1954, col titolo Perelà uomo di fumo). Passa quindi a riviste come «La Voce» e «Lacerba», dove, sul secondo numero del 1914, pubblica Il controdolore. Manifesto futurista (anche questo scritto vedrà lo stesso anno una ristampa in volume per i tipi delle Edizioni futuriste di «Poesia»). Sempre nel 1914 avviene anche la sua rottura definitiva col movimento, per la sua contrarietà all’interventismo. A partire dal 1913, frequenta gli ambienti dell’avanguardia europea a Parigi e, sino allo scoppio del secondo conflitto mondiale, viaggia intensamente fra la capitale francese, Firenze e Venezia. L’esperienza delle due guerre, alle quali prende parte, è condensata nei racconti Due imperi… mancati (1920) e Tre imperi… mancati. Cronaca (1922-1945) (1945). Nel frattempo cura altre raccolte di poesie: Poesie 1904-1909 (1925), Poesie (1930), Poesie 1904-1914 (1942) e, a partire dal secondo dopoguerra, Piazza San Pietro, poesia, in facsimile illustrata da M. Maccari (1945), Difetti 1905 (1947), Viaggio sentimentale (1955), Schizzi italofrancesi (1966), Cuor mio (1968), Via delle Cento Stelle. 1971-1972 (1972). Prolifica è pure la scrittura in prosa: agli esordi futuristi, seguono le novelle di Re bello (1921), Palio dei buffi (1937), Bestie del ’900 (1951), Il buffo integrale (1966) e i romanzi La piramide (1926), Le sorelle Materassi (1934), I fratelli Cuccoli (1948), Roma (1953, Premio Marzotto; riadattata a commedia teatrale con A. Perrini nel 1955), Il doge (1967), Stefanino (1969), Storia di un’amicizia (1971). Fra i volumi di memorialistica, si segnalano Stampe dell’800 (1932), Scherzi di gioventù (1956), Il piacere della memoria (1964) e Ieri, oggi e… non domani (1967).

Muore a Roma nel 1974.

Sono stati pubblicati postumi l’antologia poetica Piazza della Libertà e altre poesie (1977) e il romanzo Interrogatorio della contessa Maria (1988). L’opera completa è edita da Mondadori (opere in prosa, 3 voll., 1957-1960; poesie, a cura di S. Antonielli, 1971).