Anna Banti (pseudonimo di Lucia Lopresti) nasce a Firenze da famiglia calabrese nel 1895. Seguendo i genitori - il padre è avvocato delle ferrovie - si trasferisce prima a Bologna e poi a Roma: qui compie gli studi e si laurea in storia dell’arte discutendo con Adolfo Venturi una tesi sul trattatista seicentesco Marco Boschini, da cui nel 1919 ricaverà il suo primo saggio. Nel 1924 sposa il critico d’arte Roberto Longhi, suo insegnante in terza liceo, e di critica d’arte continua a scrivere fino al 1929. Insieme al marito si sposta a Bologna nel 1934: quell’anno, firmandosi Anna Banti, esordisce come narratrice sulla rivista «Occidente» con un racconto intitolato Cortile.

Altri racconti, recensioni letterarie, articoli di costume escono a partire dal 1935 su «L’Italia Letteraria», «Oggi», «Bellezza»; nel dopoguerra sarà collaboratrice di «Mercurio», «Il Mondo», «L’Illustrazione Italiana». Ha intanto pubblicato il primo libro, Itinerario di Paolina (1937), un romanzo in parte autobiografico. Alla fine del 1938 si stabilisce con Longhi a Firenze: abiterà dal 1939 a Il Tasso, la villa in collina destinata a diventare nel 1971 sede della Fondazione di Studi intitolata al marito e da lei presieduta. Durante la guerra pubblica il volume di racconti Il coraggio delle donne (1940), seguito dal romanzo Sette lune (1941) e dalle prose raccolte in Le monache cantano (1942). Nel 1947 esce Artemisia. Romanzi e raccolte di racconti si susseguono dagli anni Cinquanta con cadenza regolare: appaiono Le donne muoiono (1951, Premio Viareggio), Il bastardo (1953), Allarme sul lago (1954), La monaca di Sciangai (1957), Le mosche d’oro (1962), Campi Elisi(1963), Noi credevamo (1967). Alternando alla narrativa la saggistica pubblica anche due biografie di Lorenzo Lotto (1953) e Matilde Serao (1965); sperimenta la scrittura teatrale con Corte Savella (1960), riduzione di Artemisia.

Continua intanto a tradurre autori stranieri (Woolf, Alain-Fournier, Colette) e a redigere la sezione letteraria di «Paragone», il mensile fondato con Longhi nel 1950: molti degli articoli usciti sulla rivista sono ristampati insieme ad altri in Opinioni (1961). Cominciata nel 1952, si concluderà solo nel 1977 la collaborazione a «L’Approdo», per cui scrive soprattutto recensioni cinematografiche.

Dopo la morte di Longhi, avvenuta nel 1970, pubblica oltre a una monografia su Giovanni da San Giovanni (1977) ancora due volumi di racconti e due romanzi: Je vous écris d’un pays lontain (1971), La camicia bruciata (1973), Da un paese vicino (1975), Un grido lacerante (1981). Nell’ultimo libro, Quando anche le donne si misero a dipingere (1982), raccoglie dodici ritratti di pittrici.

Muore a Ronchi di Massa nel 1985.