Alberto Arbasino nasce a Voghera nel 1930 e si laurea in Diritto internazionale a Milano.
Pubblica il suo primo racconto Distesa d’estate nel 1955 su «Paragone» e collabora precocemente a riviste come «L’Illustrazione italiana», «Officina», «Il Mondo», «Il Tempo presente» «il Verri», «L’Espresso» e, sin dal primo numero, al quotidiano «la Repubblica». È tra i fondatori del Gruppo 63. Nel 1957 esce la sua prima raccolta di racconti dal titolo Le piccole vacanze e due anni dopo è inserito nella rosa dei finalisti del Premio Strega con L’Anonimo lombardo (1959, qui presentato). Seguono poi i due racconti La narcisista e La controra (1964), Fratelli d’Italia, pubblicato per la prima volta nel 1963, ma rivisto e ampliato nella seconda edizione del 1976 e nella terza del 1973, Super Eliogabalo (1969), La bella di Lodi (1972), Il principe costante (1972) e Specchio delle mie brame (1974). Notevole anche la produzione saggistica sulla letteratura (Parigi o cara, 1960; Certi romanzi, 1964; Sessanta posizioni, 1971), l’attualità politica (Fantasmi italiani, 1977; In questo stato, 1978; Un paese senza, 1980) e la critica teatrale (Grazie per le magnifiche rose, 1965; La maleducazione teatrale, 1966). Con Mario Missiroli scrive la pièce teatrale Amate sponde! Commedia italiana (1974). Alcuni reportage di viaggio sono confluiti nelle raccolte Trans-Pacific Express (1981), Mekong (1994, Premio Grinzane Cavour) e Dall’Ellade a Bisanzio (2006), mentre la quarantennale produzione poetica è stata selezionata e organizzata nel volume Matinée. Un concerto di poesia (1983). Della sua produzione più recente vanno ricordati Le muse a Los Angeles (2000), sul sistema museale californiano, Rap! (2001, Premio Flaiano), Rap 2 (2002), Marescialle e libertini (2004).
Dal 1983 al 1987 espleta la funzione di deputato parlamentare nelle fila del Partito Repubblicano.
Nel 2013 gli viene attribuito il Premio Campiello alla carriera.
Muore a Milano nel 2020.