Mario Rigoni Stern nasce ad Asiago (Vicenza) nel 1921. Si arruola volontario nella Scuola militare di alpinismo di Aosta nel 1938 e prende parte a molte campagne della Seconda guerra mondiale. Inviato sul fronte occidentale allo scoppio del conflitto, è presto trasferito in Albania e, nel 1942, assegnato al corpo di spedizione in Russia. Fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre, è detenuto dapprima in Lituania, quindi in Stiria. Qui è costretto a lavorare come minatore e inizia a scrivere il proprio diario di guerra su fogli di fortuna. Nel 1945 evade per far ritorno, a piedi, alla sua città natale, dove trova un modesto impiego al catasto.

Dopo alcuni anni, decide di rimettere mano alle memorie di guerra e un incontro con Vittorini avvenuto nel 1951 gli apre le porte della collana einaudiana de «I gettoni», dove esordisce con Il sergente nella neve. Ricordi della ritirata di Russia (1953), che si aggiudica il Premio Viareggio. Si avvicina quindi al cinema, scrivendo la sceneggiatura de I recuperanti di Ermanno Olmi sulla vita delle popolazioni di Asiago all’indomani della Prima guerra mondiale. La seconda opera è invece la raccolta di racconti Il bosco degli urogalli (1962), che precede di poco l’inizio di un’intensa attività pubblicistica che lo porterà a scrivere inizialmente su «Quaderni Franchi», per poi passare ai quotidiani «Il Giorno», «Il Messaggero» e «La Stampa», col quale collabora tuttora. Proprio una selezione di racconti apparsi sul quotidiano torinese costituisce il volume Il magico “Kolobok” e altri scritti (1989). Nel 1970 lascia quindi il lavoro per dedicarsi pienamente alla scrittura e, dopo La guerra della naia alpina (1967), escono Quota Albania (1971), Ritorno sul Don (1973, resoconto di un viaggio in Urss sui luoghi della guerra compiuto nel 1971), Storia di Tönle (1978, Premio Campiello), L’anno della vittoria (1985), Tono Zancanaro soldà sensa s’ciopo (1990), Aspettando l’alba (1994), Le stagioni di Giacomo (1995) e i racconti Uomini, boschi e api (1980), Il libro degli animali (1990), Arboreto selvatico (1991). Negli ultimi anni riscopre anche la ricerca storica, curando il volume 1915/18 La guerra sugli altipiani. Testimonianze di soldati al fronte (2000) e partecipando ad Attualità della Grande Guerra (2005).

Fra le opere più recenti, si segnalano Sentieri sotto la neve (1999), Tra le due guerre e altre storie (2000), L’ultima partita a carte (2002) e L’altipiano delle meraviglie (2004).