Italo Calvino nasce nel 1923 da genitori liguri a Santiago de Las Vegas (Cuba), dove il padre era direttore di una stazione sperimentale di agronomia, e trascorre la sua infanzia a Sanremo. Si iscrive alla facoltà di Agraria a Torino nel 1941, e qui prende parte attiva alla Resistenza. Dopo la guerra passa alla facoltà di Lettere e nel 1947 si laurea in letteratura inglese con una tesi su Conrad.

Dal 1946 collabora al «Politecnico» di Vittorini e a «l’Unità», ma per il primo racconto è decisiva l’amicizia con Pavese, il quale gli consente la pubblicazione di Angoscia (1945) su «Aretusa ». Nel 1947 esce presso Einaudi Il sentiero dei nidi di ragno, il suo primo romanzo, e poco dopo la raccolta di racconti Ultimo viene il corvo (1949). Nel frattempo inizia la trentennale collaborazione con la casa editrice torinese, dove, nel 1950, è assunto come redattore. Scrive anche per «Paragone», «Officina» (qui pubblica il romanzo a puntate I giorni del Po, in appendice ai fascicoli usciti dal gennaio 1957 all’aprile 1958), «Il Caffè», «Il Giorno», «Le Monde» (a partire dal soggiorno parigino del 1964), «Il Corriere della Sera» e «la Repubblica» (quando si trasferisce a Roma nel 1980). Del 1954 è L’entrata in guerra, apparso nella collana «I gettoni» diretta da Vittorini; prepara quindi la raccolta Fiabe italiane (1956) e i racconti per ragazzi Marcovaldo ovvero Le stagioni in città (1963), pubblicati in una prestigiosa edizione illustrata da Sergio Tofano. Di poco anteriori sono i romanzi per la trilogia I nostri antenati (1960), che raccoglie Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957, premio Viareggio) e Il cavaliere inesistente (1959). Dal 1959 al 1967 è condirettore con Vittorini de «Il menabò di letteratura», nel quale pubblica i saggi Il mare dell’oggettività (1959) e La sfida al labirinto (1962), affrontando temi centrali del dibattito culturale dell’epoca. Del medesimo tenore sono La giornata di uno scrutatore (1963) e l’ampia antologia intitolata I racconti (1958), dove inserisce alcuni scritti dedicati ai problemi della società contemporanea come La formica argentina, Una nuvola di smog e La speculazione edilizia. Sposta quindi i suoi interessi su temi fantastici con Le Cosmicomiche (1965, selezionato nella cinquina del premio Strega l’anno successivo), Ti con zero (1967), Le città invisibili (1972) e Il castello dei destini incrociati (1973), che comprende la prima parte omonima già apparsa nel 1969 e la Taverna dei destini incrociati. Dopo un fugace ritorno alla fiaba col saggio La tradizione popolare nelle fiabe per la Storia d’Italia Einaudi (1973), appaiono il metaromanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979) e i saggi di Una pietra sopra (1980).

Nel frattempo, dal 1971 dirige la collana Einaudi «Centopagine». Gli articoli scritti per «Il Corriere della Sera» sono raccolti e ripubblicati col titolo Palomar (1983).

L’esperienza parigina lo avvicina agli ambienti strutturalisti ed entra in contatto col gruppo dell’Oulipo e quindi con Raymond Queneau, di cui traduce I fiori blu (1967) e introduce due sillogi di scritti. Sono pubblicati postumi Sotto il sole del giaguaro (1986) e le Lezioni americane (1988), traduzione italiana di cinque delle sei conferenze che avrebbe dovuto tenere nell’anno accademico 1985-1986 all’università di Harvard.

Muore a Siena nel 1985.

L’edizione completa delle opere è ora raccolta nei tre volumi dei «Meridiani» Mondadori diretti da C. Milanini e curati da M. Barenghi e B. Falcetto (vol. I, 1991; vol. II, 1992; vol. III, 1994). Per quanto riguarda la produzione giornalistica, qui non compresa, si veda l’ampia bibliografia di G. F. Ferretti in Le capre di Bikini – Calvino giornalista e saggista 1945-1985 (Editori Riuniti 1989).