Elio Vittorini nasce a Siracusa nel 1908. Interrotti prematuramente gli studi di ragioneria, si appassiona alla letteratura intrattenendo relazioni epistolari con Curzio Malaparte ed Enrico Falqui. Nel 1927 sposa Rosa Maria Quasimodo, sorella del poeta, con la quale si trasferisce per un breve periodo in Venezia Giulia.

Dello stesso anno è il primo racconto pubblicato ne «La Fiera letteraria» col titolo Ritratto di re Gianpiero, segno di un progressivo avvicinamento alla scrittura che lo vede collaboratore de «Il Mattino», «La Stampa», «L’Italia letteraria» e, successivamente, autore di altri racconti e articoli pubblicati su «Solaria» (Introduzione alla vita di Adolfo, 1929). Dal 1930 è a Firenze e diviene segretario di redazione della rivista e tipografo a «La Nazione». Collabora quindi con Falqui all’antologia Scrittori nuovi (1930) e pubblica Piccola borghesia (1931), primo romanzo nato da una rielaborazione di racconti apparsi su «Solaria». Sulla stessa rivista, fra il 1933 e il 1934, esce il romanzo a puntate Il garofano rosso (in volume nel 1948). Collabora intanto al «Bargello», organo della Federazione fascista di Firenze, ma nel 1937 è espulso dal PNF per aver criticato apertamente il franchismo spagnolo. Fra il 1938 e il 1939 esce a puntate su «Letteratura» Conversazione in Sicilia (poi in volume nel 1941); nel frattempo, ottenuto un incarico in Bompiani, si trasferisce a Milano, avvicinandosi progressivamente agli ambienti comunisti.

Dopo alcune traduzioni dall’inglese (Il purosangue di Lawrence è del 1933), nel 1941 esce Americana. Raccolta di narratori, subito sequestrata dalla censura e riapparsa l’anno successivo priva delle note critiche del curatore (l’edizione integrale è stata curata da S. Pautasso nel 1968). Arrestato nel 1943 per motivi politici, è liberato dopo l’8 settembre e prende parte alla Resistenza. Negli stessi anni scrive Uomini e no (1945) e diventa redattore capo dell’edizione milanese de «l’Unità». Nel 1945 esce il primo numero del settimanale «Il Politecnico», ma improvvisi dissidi sorti all’interno della direzione del PCI ne causano la chiusura alla fine del 1947. Seguono quindi i romanzi Il Sempione strizza l’occhio al Frejus (1947) e Le donne di Messina (1949), e la raccolta di scritti critici Diario in pubblico (1957; riedita nel 1970 con un’Appendice di scritti 1957-1965). Con Calvino dà vita alla rivista «il menabò» (1959) e intensifica l’attività editoriale, dando vita a famose collane come «I Gettoni» e «Nuovo Politecnico» per Einaudi, «Medusa» e «Nuovi scrittori stranieri » per Mondadori. Lavora inoltre con Francesco Leonetti al progetto di una rivista internazionale, «Gulliver», che non verrà mai pubblicata.

Muore a Milano nel 1966.

R. Rodondi ha curato l’edizione completa degli scritti (Einaudi, 1980, 10 voll.). Fra le opere postume, va ricordato il romanzo incompiuto Le città del mondo (1969).