Carmelo Samonà nasce a Palermo nel 1926. Scrittore e ispanista, compie i suoi studi a Roma, dove si laurea in lettere e filosofia nel 1948 con una tesi in Storia moderna. I suoi interessi si volgono però presto alla letteratura spagnola, disciplina nella quale, nel 1956, ottiene la libera docenza e nel 1961 la cattedra, dapprima a Magistero e poi alla facoltà di Lettere dell’Università di Roma.

 Negli anni Sessanta fonda e dirige gli “Studi di letteratura spagnola” ed è condirettore della collezione di storia letteraria “Letterature nel mondo”. Attento alla tradizione spagnola in rapporto alla cultura italiana e in generale occidentale, Samonà si specializza in particolare nello studio della letteratura quattrocentesca e del teatro barocco, con saggi su Alarcón, Tirso e Calderón. Fra le sue opere si ricordano in particolare Calderón nella critica italiana (1960), Studi sul romanzo sentimentale nella letteratura spagnola del ‘400 (1960), La letteratura spagnola (1972), Profilo di letteratura spagnola (1985). Ha inoltre collaborato alla Storia della civiltà letteraria spagnola di Franco Meregalli edita dalla Utet (1990). Nel campo della narrativa, oltre al romanzo Fratelli (1978), si ricordano Il Custode (1983) e Casa Landau (1990). Samonà si spegne a Roma nel 1990.