Achille Campanile (pseudonimo di Gino Cornabò) nasce a Roma nel 1899 o 1900.

Si introduce giovanissimo nell’ambiente letterario e giornalistico capitolino collaborando con “La Tribuna”, di cui è redattore, “La Fiera letteraria”, “900”, “Omnibus”, “L’idea nazionale” e “Il Corriere italiano”. Proprio su queste riviste pubblica buona parte della sua produzione teatrale, esordendo nel 1924 con Tragedie in due battute, per poi continuare con L’inventore del cavallo (1924), Centocinquanta la gallina canta (1931), Erano un po’ nervosi (1937), Visita di condoglianze (1938), Un esperimento riuscito (1938), Uno sciagurato (1939), Delitto a Villa Young (1939), Aeroporto (1940) e La spagnola (1941). Il primo romanzo risale invece al 1927 (Ma che cos’è questo amore?); seguono quindi Giovanotti, non esageriamo (1930), Agosto, moglie mia non ti conosco (1930), In campagna è un’altra cosa (c’è più gusto) (1931), Amiamoci in fretta (1933), Chiarastella (1936), Celestino e la famiglia Gentilissimi (1942), Avventura di un’anima (1946), Viaggio di nozze in molti (1956), Il povero Piero (1959, del quale pubblica anche un adattamento teatrale) e L’eroe (1976). Molti di questi romanzi hanno un notevole successo in Francia, negli Stati Uniti e in Unione Sovietica, ma il riconoscimento della critica italiana arriva soprattutto con i racconti e le prose giornalistiche. Nel 1933 vince per la prima volta il Premio Viareggio con la raccolta di elzeviri Cantasilena all’angolo della strada, mentre con l’antologia di racconti Manuale di conversazione lo ottiene per la seconda volta nel 1973. Da ricordare anche Il diario di Gino Cornabò (1945), Il Giro dei miracoli (1946), Gli asparagi e l’immortalità dell’anima (1974) e Vite di uomini illustri (1976). A partire dagli anni Cinquanta si dedica anche al cinema e alla televisione, riproponendo al pubblico il proprio repertorio teatrale e scrivendo su l’“Europeo”.

Muore a Velletri nel 1977.

Una selezione dell’opera in prosa è stata curata da O. del Buono (Bompiani, 1989).